Guitar prices and artisanal values

Juha Ruogangas ha recentemente pubblicato un bel video:

https://youtu.be/3HEh773Vp21k

Ci sono considerazioni interessanti sia per i costruttori che per i chitarristi.

Ecco il mio commento al video, su un argomento che a mio avviso merita un approfondimento:

“Per quanto riguarda I prezzi bassi, può capitare che si paghi meno perchè qualcuno se ne approfitta, ma nella maggior parte dei casi non è così. Ci sono fabbriche, di solito le migliori, che hanno come priorità il rispetto per gli operai e per la sicurezza. Quindi I prezzi bassi sono il risultato diretto delle economie e della produzione industriale dei paesi asiatici. Il costo della vita in Cina è un decimo di quello dei paesi europei e della maggior parte dei paesi occidentali. Se lo Yuan valesse dieci volte di più del suo valore attuale, le chitarre cinesi prodotte industrialmente costerebbero più o meno come le nostre.

Perciò penso che ogni costruttore sia libero di trovare il proprio spazio ed i propri clienti ideali considerando la situazione economica di ciascun paese, e di scegliere se offrire pezzi d’ arte o semplicemente aggeggi che producono un suono. Le chitarre artigianali vengono costruite una ad una. E spesso vengono personalizzate ed adattate alle esigenze del cliente. Questo è ciò che veramente ci differenzia dalla produzione industriale.

Per concludere, ecco il secondo video di Juha:

https://youtu.be/I4CpTsRmiOI

Nelle varie fabbriche che ho visitato in Cina, ho visto grandi differenze di qualità-costo, condizioni lavorative e trattamento degli operai. Di solito tutte queste cose vanno di pari passo. La fabbrica cinese che a suo tempo ha prodotto la linea di chitarre Mannedesign, creava strumenti di qualità, dando nel contempo priorità alle condizioni degli operai.

Perciò il giusto prezzo non è facile da definire. Sono il basso costo del lavoro e la produzione industriale seriale a dare come risultato un prezzo più basso.

Risulta quindi chiaro a tutti che i prodotti di un liutaio che costruisce uno strumento alla volta devono avere un prezzo adeguato.

Ogni costruttore dovrebbe trovare il suo spot, che dipende dalla sua filosofia costruttiva e dal mercato che riesce a conquistare. Per esempio, nella European Guitar Builders Association, siamo un pò tutti fratelli, ma I prezzi che vanno bene nel nord Europa sono considerati alti per il sud. Ognuno deve lavorare basandosi sul proprio target di clienti, sia locale che internazionale.

Il concetto di qualità è molto soggettivo e dipende da cultura, l’ uso che se ne fa e quello che il musicista sta cercando al momento di scegliere uno strumento. Ad alcuni chitarristi non interessa se lo strumento è carteggiato finemente con carta 600  o se il manico è sagomato a mano solo con una lama, di quante ore di lavoro ci vogliano o se il legno è una rarità. Cercano un certo tipo di suono, per cui una chitarra inadeguata per un suonatore giapponese di musica classica potrebbe essere il massimo per un bluesman siciliano!

Se una chitarra sia arte o sia solo un oggetto che suona, è anche questa una questione soggettiva, sia per il costruttore che per il cliente. Determinare il valore di un oggetto d’arte è possibile solo quando l’offerta e la domanda si incontrano in una vendita. E questo è quanto.

Su una cosa possiamo essere tutti d’accordo: ultimamente I liutai sono in grado di offrire ai clienti una varietà incredibile di stili, idee, colori, forme e feel. Se volete avere un’idea di ciò che intendo dire, visitate l’ Holy Grail Guitar Show a Berlino il prossimo 5/6 maggio.

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