Concetto di progresso

Mi accade sempre piu’ spesso di fermarmi a pensare cosa potrebbe essere considerato un “progresso”. Sembra che esista un supposto progresso, molto pubblicizzato nel marketing, e un progresso sul quale posso contare e che posso suggerire.
Guardate bene l’immmagine postata: sembra un cavo staccato.
Sentite la storia che ci sta dietro.

Avevo installato un nuovo sistema trasduttore su una Manne design Acoustic come richiestomi dal cliente. Aveva scelto uno dei piu’ costosi dual system sul mercato. Gli avevo assicurato che il suono sarebbe stato assolutamente soddisfacente. Ed infatti suonava benissimo, ma dopo sei mesi il cliente torna da me: il sistema non funziona piu’.
Fortunatamente non e’ successo durante un concerto. Ma dopo aver controllato le batterie e i cavetti, si trattava sicuramente di un malfunzionamento del sistema. In questi casi non resta molto da fare se non controllare visivamente cavi e connessioni, portabatteria ecc. perche’ la moderna elettronica richiede uno specialista in caso di guasto.
Dopo un controllo piu’ accurato ho scoperto che un cavetto non era ben crimpato nella sua presa. Probabilmente abbastanza per lavorarci sei mesi, poi a causa della vibrazione o o di qualche altro motivo il cavetto era scivolato via dalla sua presa. Impossibile vederlo, il cavo era nella posizione corretta.
La riparazione e’ risultata molto complicata, in mancanza di una crimpatrice, perche’il cavetto non era saldato ma assemblato meccanicamente.
Ho fatto un buco col trapano, raggiungendo cosi’ il contatto e ho saldato il cavetto. Questo episodio mi ha fatto riflettere. Il prezzo alto non sempre garantisce la qualita’ del prodotto come invece dovrebbe.
Un altro episodio e’ capitato due anni fa. Un cliente mi ha spedito un circuito completo precablato per pickup attivi con potenziometri specifici, coil split e un circuito di boost. Un sistema piuttosto complesso.
Dopo una giornata intera per tentare di capirne il funzionamento ( nessuno schema elettrico, un semplice plug-and-play con immagini da seguire), mentre per un circuito standard basta un’ora, il risultato è stato che in uno dei pickup funzionava un solo coil.
Il secondo giorno ho tentato di riassemblarlo ma senza successo.Ho scritto alla ditta produttrice per risolvere il problema. Ho chiesto cosa significavano i codici colorati sui pickup per cercare almeno di capire se il problema era rappresentato dai coil o dagli switch. Mi e’ stato risposto che non era possibile fornire informazioni sui codici di colore e che non era possibile usare avvolgimenti standard perche’ avrei potuto danneggiare i pickup. Cosi’, d’accordo col cliente, ho restituito la chitarra che non suonava completamente.Percio’ non suggeriro’ mai piu’ ai miei clienti di usare quel tipo di circuiti perche’ non posso avere il controllo, l’accesso” ai circuiti. Li installero’ solo dopo aver fatto presente al cliente come la penso a riguardo.
I prodotti elettronici al giorno d’oggi sono costruiti per durare poco e obbligarti a dipendere dal marchio. Posso assicurarvelo perchè proprio in questo periodo mi è tutto andato in tilt: telefono, TV, hard disk e lavatrice. La risposta e’ sempre la stessa, non si possono riparare, costa meno ricomprarli nuovi.

Come dice Angelo Todini di Reference Cables, dovremmmo fare attenzione a non inserire nella nostra sound chain un “virus” che potrebbe infettare i risultati che potremmo altrimenti ottenere. Basta un componente per compromettere tutto.

L’elettronica negli strumenti elettrici potrebbe rappresentare un punto debole.
Ultimamente le chitarre acustiche fanno uso massiccio di elettronica. Molte di queste, specialmente quelle meno costose, possono smettere di funzionare o avere problemi di vario tipo. Ecco perche’, secondo me, la regola per l’amplificazione delle acustiche dovrebbe essere “meno elettronica meglio è “. Un numero limitato di punti saldati è la situazione ideale, con un transducer di buona qualita’.

Nella maggior parte della linea dei bassi Manne uso elettronica totalmente passiva, superiore a qualsiasi sistema attivo per quanto concerne affidabilita’, performance e persino flessibilita’, usando un sistema coil switching semplice come nel caso dei bassi Sedona.
La chitarra Acustivibe e L’Acoustibass dopo anni di sviluppo mantengono ancora la ricetta di un semplice volume, balance e tono passivo, e si è lavorato sul continuo miglioramento della costruzione del body e la progettazione del ponte per ottenere una migliore performance e una migliore timbrica.
Questo, per me, e’ il vero progresso.

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