Cosimo Erario

Chitarrista classe 1968 e la sua Manne Custom 1990

“Era la fine degli anni ottanta e suonavo ormai da anni una Ibanez Artist semiacustica special edition Am 205 Av giapponese comprata a Bari nell’84.

Desideravo da tempo ampliare il mio parco chitarre ma non riuscivo a decidermi per un modello specifico.

Ero stanco di vedere nei negozi la presenza dominante delle solite Fender e Gibson (con tutto il rispetto per la tradizione e per le qualità indiscutibili degli strumenti!).

Mi sentivo far parte di un’altra generazione.

Avevo bisogno di uno strumento che rappresentasse esteticamente il mio tempo, di uno strumento che si evolvesse (…esteticamente appunto e non solo!) come la musica.

Un giorno leggendo la rivista chitarristica Guitar Club (ne ero un fan accanito…) vidi la pubblicità della Manne.

Mi ricordo ancora la mia reazione, pensai “Wow, questa me la compro!”.

All’epoca lavoravo in una farmacia come garzone tuttofare!; Il dottore mi aveva ribattezzato Johnny Guitar Watson! Cosí dopo aver messo da parte un bel gruzzoletto decisi di andare a trovare Andrea Ballarin di persona nel suo laboratorio di Schio.

Progettammo cosí nel lontano 1989 la mia attuale Manne (direi ormai Vintage) che mi fu consegnata circa un mese dopo.

Dal gennaio 1990 io e la mia Manne siamo inseparabili!

Ho fatto centinaia di concerti in Europa, l’ho persa e poi ritrovata magicamente per 3 volte!

Insomma la mia Manne…ah dimenticavo si chiama Dee Dee il nome l’ho fatto incidere sul dodicesimo capotasto, ma purtroppo è ormai illeggibile!

Dicevo, mi ha accompagnato fedelissima facendo sempre una gran bella figura.

Ha un corpo piú piccolo rispetto a quelle di oggi. Sicuramente piú facile da trasportare, è piú leggera, puoi saltare, fare le capriole non ti accorgi del peso ?.

L’ho usata in studio per tantissime registrazioni R&B, Rock, Pop, Fusion, World;

sui suoni distorti ha una gran bella grinta (pick up attivi).

Sui suoni puliti ha una sua personalitá che puó piacere o meno.

Alcuni produttori con i quali ho lavorato preferivano un clean fender…ci risiamo!

Certamente è una questione di gusti.

La mia attività didattica è molto intensa e anche qui da sempre Dee Dee è presente.

Nelle scuole di musica e nella Deutsche Pop Akademie la suono ogni giorno per circa 8 – 9 ore!

Certo gli anni si fanno sentire e anche lei ha bisogno di un lifting…la verniciatura ha perso in alcuni punti la lucentezza, sembra quasi una Manne Road Worn!

Magari puó essere per Andrea un’idea per la produzione del modello Manne Road Worn…

Peró tutto sommato i suoi vent’anni se li porta egregiamente!

Nel corso degli anni ha collezionato tanti complimenti da parte di tanti chitarristi.

Una volta ero in tourne in Germania e incontrai nell’ascensore di un albergo un tipo sui 150kg, americano.

Destinazione pianterreno; Eravamo in due ma la sua presenza occupava il 95% della cabina!

Lui vide che avevo un fodero a tracolla e mi chiese “Are you a guitar player?”, gli risposi: “ Yes” , e lui: “Great!”- “Wich kind of guitar are you playing, Fender?” e io orgoglioso gli rispondo : “No, Manne!” , e lui “What? Meennee!” , e gli gridai :”MANNEEE! “ – e lui: “Can I see your guitar?” – e io: “Sure!”.

Cosi prese la mia Manne (che tra le sue braccia sembrava un violino) e sfoderò una pentatonica di Mi minore a corde vuote in prima posizione a velocità supersonica.

Poi mi disse “Yeah man, This is a great guitar!”…intanto l’ascensore era arrivato a pianterreno… mi rende la chitarra, mi dice “Thanks!” e va via!

Non sono mai riuscito a sapere chi fosse mai stato quel tipo.

So solo che quella sera suonava in città John Mayall e l’intero staff alloggiava nello stesso nostro albergo.

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